L’Istat ha rilasciato dati ottimistici sull’economia italiana. Secondo l’Istituto centrale di statistica il pil crescerà di oltre quattro punti percentuali sia nell’anno in corso che nel prossimo. Un bel balzo in avanti che, nonostante l’ammonimento in calce sull’evoluzione della pandemia, fa ipotizzare tempi migliori dopo i lunghi mesi di confinamento. Sono dati che si aggiungono agli altri elementi confortanti come la campagna vaccinale e il contenimento dei contagi. Siamo alla fine dell’incubo covid? Difficile pronosticarlo, di certo, però, c’è un dinamismo crescente che fa sperare in tempi migliori rispetto ai mesi bui trascorsi. Tempi affrontati allentando molte regole da quelle minime come la deregulation dei dehors dei locali pubblici, per permettere agli esercenti di accogliere più clienti possibili e che hanno invaso piazze e marciapiedi, a quelle macro come la sospensione del patto di stabilità europeo. Adesso, ed anche l’Istat lo scrive, che la crescita ipotizzata è anche legata “agli effetti del Pnrr” c’è bisogno che insieme al ritorno alle abitudini pre pandemia si ripristino anche quei comportamenti e quelle norme che organizzavano la vita collettiva. Anche perché se è vero che potremmo vivere un nuovo boom economico è auspicabile che esso sia regolato e non, come accadde 60 anni fa, che esploda senza nessun tipo di controllo.